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UN ESEMPIO DI GRANITICO SENSO DELLO STATO

Il video che segue consiste in un’intervista a Fulvio Sodano, purtroppo affaticato dalla malattia, tratta da una puntata di Annozero dell’ottobre 2006.

Questa è la storia di Fulvio Sodano, ex Prefetto di Trapani,  e di una ditta che produce cemento, la Calcestruzzi Ericina.

Una volta acquisite le sue funzioni a Trapani Sodano nota lo stato in cui versano i beni confiscati, allora incontra i diversi amministratori per poter risolvere la situazione. Gli amministratori della calcestruzzi Ericina (confiscata nel 2000 al boss Vincenzo Virga) gli illustrano la pessima situazione di quest’impresa,in quanto trova molte difficoltà nel vendere cemento, perché le imprese costruttrici locali si forniscono presso altri impianti, nonostante la Calcestruzzi Ericina offra prezzi più bassi e un’ottima qualità del prodotto.

Il Prefetto considerando che quelle difficoltà possano essere frutto di ostacoli posti dalla mafia decide di incontrare gli imprenditori della zona e far loro presente la convenienza dei prezzi e la qualità del prodotto offerto dalla Calcestruzzi. L’intervento sortisce gli effetti sperati, il fatturato salì e la possibilità di chiusura fu  allontanata.

Racconta Fulvio Sodano che durante un incontro in Prefettura l’allora sottosegretario all’Interno Antonio D’Alì gli chiese spiegazioni sul suo operato, definendolo “favoreggiatore”, in quanto aveva alterato il libero mercato aiutando la posizione della Calcestruzzi. Ma aiutare tale impresa non poteva significare violare la libera concorrenza, ma permetterle di operare su un mercato sgombro da influenze mafiose che avevano il solo scopo di fermare l’attività della Calcestruzzi, per creare una condizione di libera concorrenza,in modo tale da favorire gli imprenditori a rifornirsi di cemento da aziende che non fossero sotto il controllo mafioso.

A rileggere questa storia oggi possiamo capire quanto sia stato decisivo l’intervento dello Stato che in quell’occasione fu rappresentato dal Prefetto Sodano.

Dopo la confisca infatti e il risveglio della ditta, nel 2002 il boss di Trapani Don Ciccio Pace,  in base a ciò che è stato stabilito nel processo, voleva far rilevare la calcestruzzi da un uomo di fiducia, l’imprenditore Mannina, che avrebbe dovuto acquisire l’impianto a un prezzo irrisorio. Questo non poteva accadere se non con la complicità di funzionari pubblici. Infatti un funzionario del Demanio, Francesco Nasca aveva l’incarico di redigere una stima dell’impianto ovviamente  più bassa del suo valore, come desiderato dai mafiosi. Per la vendita prospettata era necessario l’assenso del Prefetto che non si rese mai disponibile in tal senso.

In diverse fasi è stata sancita la responsabilità del capo mafia di Trapani Francesco Pace,condannato anche in appello a 16 anni, Vincenzo Mannina, condannato a sei anni, ed è stata riconosciuta la colpa dell’ex funzionario del Demanio, Francesco Nasca, condannato a sette anni, il 14 marzo 2010 dal Tribunale di Trapani.

Il Prefetto Sodano nel luglio del 2003 presiede in prefettura la sua ultima riunione da prefetto di Trapani. E’ una riunione che mette le basi perché i beni confiscati mai più restino inutilizzati. Al suo fianco c’è seduto il presidente di Libera Luigi Ciotti.

Nell’interrogatorio svoltosi nel luglio del 2004 su tutta questa questione, il Prefetto racconta al pm Tarondo: “Ho avuto conoscenza del mio trasferimento nel tardo pomeriggio del giorno precedente la seduta del Consiglio dei Ministri. Mi telefonò il capo di gabinetto del ministro facendomi presente che l’indomani sarei stato nominato prefetto di Agrigento. Alle mie rimostranze basate sul mio momento non facile di salute, noto al ministero, e per il quale avevo chiesto di rimanere a Trapani almeno altri sei mesi, ebbe a dirmi che la distanza che rispetto ad Agrigento c’era con Palermo era identica a quella con Trapani, mi invitò a prendere servizio ad Agrigento perché l’amministrazione mi sarebbe stata vicina. Tutto questo avveniva mentre non molto tempo prima aveva avuto garanzia che per un po’ di tempo non sarei stato trasferito. All’epoca di quel mio trasferimento molti altri colleghi che avevano raggiunto le loro sedi in concomitanza con la mia assegnazione a Trapani erano ancora in quelle stessi sedi”.

L’allora Ministro dell’Interno Beppe Pisanu è oggi Presidente della commissione parlamentare antimafia.

Un episodio inconfutabile di come spesso chi fa il suo dovere resistendo a pressioni e difficoltà a volte può essere fermato da coloro che invece dovrebbero premiarne l’azione forte e integerrima.

Fulvio Sodano non compromise la libera concorrenza, in quanto permise alla Calcestruzzi di operare in condizioni di mercato tali da non dover subire pregiudizio dall’intervento della mafia volto esclusivamente a spazzarla via.

E’ importante ricordare gli individui che si sono battuti per la legalità, garantendo alla società civile la riacquisizione di quei diritti altrimenti perduti, e soprattutto, quando questi uomini sono ancora in vita e possiamo godere della loro irrinunciabile testimonianza.

di I.L.

http://www.youtube.com/watch?v=stNaKZGp71s

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