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ARRESTATO STRANGIO, KILLER DI DUISBURG

Articolo tratto da www.lastampa.it
Nell’appartamento del boss sono stati ritrovati un milione di euro in contanti e un’arma

AMSTERDAM

Gli inquirenti hanno ritrovato a casa del latitante Giovanni Strangio, catturato ad Amsterdam, un milione di euro in contanti e un’arma. È quanto emerso nel corso di una conferenza stampa tenuta stamattina a Duisburg. Nell’appartamento, situato al centro di Amsterdam, c’erano inoltre diversi documenti falsi.

L’azione ha evidentemente preso di sorpresa Strangio: gli agenti che hanno fatto irruzione lo hanno trovato seduto in camera da pranzo insieme alla moglie e al figlio. L’uomo è accusato di essere l’autore materiale della strage di Duisburg, avvenuta il giorno di ferragosto del 2007 davanti al ristorante italiano “Da Bruno”; il cognato è accusato di associazione mafiosa.

Le persone uccise nella strage furono Sebastiano Strangio, di 39 anni, titolare del ristorante; i fratelli Francesco e Mario Pergola, di 20 e 22 anni, che lavoravano nel locale; Marco Marmo, di 25, Tommaso Venturi, di 18, e Francesco Giorgi, di 17. Ad agire fu un commando della ’ndrangheta venuto da San Luca composto da almeno quattro persone.

I complici di Giovanni Strangio nell’esecuzione della strage non sono stati ancora identificati, ma la polizia sarebbe da tempo sulle loro tracce. I due arresti sono stati compiuti «grazie all’impegno dei ragazzi della squadra mobile di Reggio Calabria e dello Sco di Roma», ha commentato Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, tributando agli investigatori «un plauso particolare». Strangio, inserito nell’elenco dei30 latitanti più pericolosi, è stato bloccato dalla polizia nella città olandese mentre era in compagnia della moglie e del figlio.

Secondo l’accusa, compì la strage per vendicare l’assassinio della cugina, Maria Strangio, uccisa a San Luca il giorno di Natale del 2006. Una delle vittime della strage, Marco Marmo, infatti, era sospettato di essere il responsabile dell’uccisione di Maria Strangio nell’agguato in cui restò ferito anche il nipote di cinque anni della donna. Secondo quanto è emerso dalle indagini, obiettivo dell’agguato in cui morì Maria Strangio sarebbe stato, in realtà, il marito della donna, Giovanni Nirta, considerato uno dei capi della cosca Nirta-Strangio.

Gli investigatori, dopo la strage di Duisburg, grazie alla collaborazione di una testimone, tracciarono l’identikit di uno dei possibili responsabili della strage. E alla fine di agosto identificarono in Giovanni Strangio uno dei presunti esecutori. Strangio era stato scarcerato pochi mesi prima della strage dopo essere stato arrestato perchè trovato in possesso di una pistola ai funerali di Maria Strangio. Era stato lui ad esprimere i maggiori propositi di vendetta per l’agguato contro Giovanni Nirta costato la vita alla moglie di quest’ultimo.

Giovanni Strangio, in Germania, era titolare di due pizzerie considerate dagli investigatori basi logistiche per gli affari della ’ndrangheta in Germania. Lo stesso ristorante da Bruno, davanti al quale avvenne la strage di Duisburg, sarebbe stato utilizzato dalla cosca Pelle-Vottari per nascondere armi. Romeo, arrestato insieme Strangio, era ricercato dal 1997 con l’accusa di traffico internazionale di droga.

«Oggi è una giornata da incorniciare nella lotta alla criminalità organizzata. Con gli arresti di Giovanni Strangio e Francesco Romeo ad opera del Servizio Centrale operativo e della Squadra mobile di Reggio Calabria, e di Antonino Lo Nigro da parte dei Carabinieri di Bagheria, sono stati inferti due durissimi colpi alla ’ndrangheta e alla mafia». Lo dice il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. «Ringrazio per lo straordinario lavoro – continua Maroni – il Capo della polizia, prefetto Antonio Manganelli, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gianfrancesco Siazzu, e i magistrati che hanno coordinato le indagini».

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