Roma, 7 aprile 2009, ore 10.
Questi saranno il luogo, il giorno e l’ora dell’inizio dello sciopero della fame e della sete di Pino Masciari, testimone di giustizia che ha denunciato la ‘ndrangheta. Da dodici anni lui e la sua famiglia vivono sotto uno speciale programma di protezione a cui sono stati sottoposti dal Ministero dell’Interno: hanno dovuto abbandonare la loro terra, il loro lavoro, tutti i loro affetti e si sono affidati alla tutela delle Isitituzioni.
Purtroppo, però, come si legge nella relazione ufficiale della Commissione Parlamentare Antimafia della XV legislatura: “…Chi ha rinunciato alla propria vita per lo Stato, viene dallo stesso Stato poi privato della dignità, del nome, della terra di nascita e abbandonato al suo destino (se non alla mercè dei mafiosi)…”. Ne consegue che quando un uomo si ribella alla malavita perseguendo un proprio bisogno di giustizia, dichiaratamente, non ha poi alcuna garanzia di sostegno da parte di quello stesso Stato che lui ha voluto difendere.
Se una persona, quindi, ha questo coraggio deve anche tener conto del fatto della solitudine in cui si verrà a trovare.
E’ certamente questa la ragione per cui Pino Masciari, esausto, ha dichiarato :”Voglio vivere pienamente o morire“. Meglio farla finita piuttosto che spegnersi lentamente in una sorta di annichilimento vitale.
Io mi chiedo una volta di più che Paese è mai questo. Perchè lo Stato non ha la forza di fare nulla? Perchè si è arrivati a tanto? Negligenza di molti o connivenza di alcuni?
In mancanza di un sostegno dello Stato noi di Unilibera vogliamo seguire questa vicenda e soprattutto far sentire a Pino Masciari la nostra solidarietà e la nostra vicinanza.
Margherita Martini
on Apr 6th, 2009 at 17:16
Pino Masciari ha deciso di rimandare lo sciopero della fame per rispettare le vittime del terremoto del centro Italia. http://www.repubblica.it/2009/04/dirette/sezioni/cronaca/terremoto-nord/terremoto-centro/index.html
Riporto una parte del suo comunicato stampa che potete trovare in http://www.pinomasciari.org
“Con responsabilità e alto senso di Stato non intende con la propria protesta essere di intralcio alle Istituzioni e Autorità che allo stato attuale devono dedicare le risorse tutte a fronteggiare la funesta emergenza in Abruzzo.
Lo sciopero della fame e della sete, il cui inizio era stato annunciato per domattina, verrà solamente rimandato”.