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LIBERA, LA RETE ANTIMAFIA ARRIVA A PARMA. "Controlleremo i beni confiscati".

Giuseppe La Pietra Giuseppe La Pietra Impegno, responsabilità e iniziative al servizio della legalità a Parma non mancano. Mancava una rete in grado di coordinare e dare voce e forza alle tante realtà locali che, nel loro piccolo, appoggiano la lotta alla criminalità organizzata. Adesso c’è. Il comitato promotore di Libera, l’associazione di don Ciotti, sta facendo passi da gigante: il 23 aprile la comunità Betania ospiterà un’assemblea con tutti gli interessati, poi partiranno i tesseramenti ed entro giugno verrà costituito il coordinamento provinciale. Che, in Emilia Romagna, mancava solo nella città ducale.


Giuseppe La Pietra, pastore della comunità metodista di Parma, è il referente del comitato e il motore della costituenda associazione. Da dieci anni ha abbracciato l’impegno antimafia: inizia a lavorare con don Ciotti a Torino, con progetti di sensibilizzazione alla legalità nelle scuole. Inviato dalla Chiesa Valdese a occuparsi della comunità di Villa San Sebastiano all’Aquila, diventa coordinatore di Libera in Abruzzo. Otto mesi fa il trasferimento a Parma, anche se i legami con Libera dell’Aquila continuano ad essere stretti, soprattutto dopo la catastrofe in cui lo stesso La Pietra ha perso cinque amici. Adesso, parte la nuova avventura a Parma. E, ironia della sorte, con ogni probabilità Libera avrà la sede in centro, vicino alla Prefettura.

Togliamoci subito questo sassolino, pastore La Pietra. Che cosa replica alle dichiarazioni del prefetto Scarpis, che minimizzò la presenza di infiltrazioni mafiose nel parmense?
“Il compito di Libera non è alimentare polemiche. Noi citiamo documenti prodotti dagli inquirenti, come il dossier della Direzione distrettuale antimafia di Bologna e condividiamo la posizione del procuratore Silverio Piro. Ci basiamo su fatti oggettivi. Il nostro compito non è quello di sostituirci ai professionisti dell’antimafia, bensì lavorare per creare nella società civile gli anticorpi contro le organizzazioni criminali. Vogliamo formare quel noi che dà forza alle tematiche della legalità. Anche se il nord Italia non si può definire una terra mafiosa, è qui che le organizzazioni criminali possono riciclare il denaro, perché c’è un tessuto imprenditoriale forte. Non dimentichiamo che la mafia ha un ‘fatturato’ di 130 miliardi di euro l’anno con un utile di 70 miliardi. Con la crisi economica, chi ha la liquidità immediata che serve alle imprese è proprio la mafia”.

Quali sono i progetti che Libera sosterrà a Parma?
“Le parole chiave sono tre: formazione, informazione e controllo sulla destinazione dei beni confiscati alla mafia”.

Partiamo dai beni confiscati. Ce ne sono nel parmense?
“Ce ne sono due in località Millepioppi a Salsomaggiore, nel parco dello Stirone. Si tratta di un edificio e del terreno adiacente. Nel 2002, secondo quanto prevede la legge 109 del ’96 sui beni confiscati alla mafia, sono stati destinati per attività sociali. Ad oggi non sappiamo se sono già utilizzati (il Comune li ha ceduti in comodato al Parco dello Stirone per farne la sede, ndr). Libera costituirà insieme ad Avviso pubblico, associazione di enti locali, una commissione per il monitoraggio dei beni confiscati in Emilia Romagna e per la verifica che siano destinati secondo le norme vigenti. Collaboreremo con il Commissario straordinario dello Stato”.

Sarà costante il monitoraggio dell’informazione.
“Liberainformazione si occupa di realizzare dossier relativi alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio collezionando gli articoli pubblicati dalla stampa locale. A volte le notizie sui singoli reati non danno l’idea di un percorso coeso, ma guardandoli tutti insieme possono emergere stretti collegamenti con la criminalità organizzata”.

State già sostenendo iniziative di sensibilizzazione?

“Qui a Parma abbiamo trovato un terreno fertile, con realtà molto attive. Ad esempio l’associazione Sasso nel torrente ha portato a Parma Margherita Asta, che ha avuto la famiglia distrutta in un attentato mafioso. Gli scout hanno organizzato una fiaccolata in ricordo di don Diana. Minimondi ha ospitato il giornalista Lirio Abbate… Poi, c’è un bel progetto di gemellaggio della cooperativa Averla, che offrirà alla coop di Libera Calcestruzzi Ericina di Trapani (realtà unica in tutta Italia) un corso di formazione. Libera fa una proposta: siete disposti a mettervi in rete e a fare fronte comune?”

Ci sono progetti specifici per le scuole?
“Abbiamo molte insegnanti interessate ad aderire a Libera. Tra qualche giorno, in occasione dell’inaugurazione della Camera del Lavoro a Fidenza, verranno delle classi di un liceo di Trapani per un gemellaggio con le scuole di Fidenza. Saranno proiettati dei cortometraggi realizzati dai ragazzi sul tema del lavoro, per poter confrontare la realtà del nord e del sud. Poi, a fine maggio gli studenti fidentini andranno in Sicilia”.

Quante sono le realtà che formeranno Libera nei prossimi giorni?
“Tra singoli cittadini e associazioni, abbiamo circa 70 contatti, e tra questi ci sono realtà importanti e aggregative come il Consorzio di solidarietà sociale. Proviamo a metterci insieme per riunire la passione e l’impegno che già c’è, per rendere la partecipazione attiva più incisiva a livello locale e nazionale. Vogliamo globalizzare l’impegno antimafia”.

*da parma.repubblica.it

fonte: http://www.liberainformazione.org/news.php?newsid=7127


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