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BLACK MOUNTAINS, CONCLUSE LE INDAGINI

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Rifiuti tossici nascosti nel cortile della scuola
di Monica Centofante – 25 settembre 2009
Crotone. Arsenico e altri metalli pericolosi nel cortile della scuola San Francesco di Crotone, che ospita l’asilo e le elementari dell’Istituto “Alcmeone”. E il rischio, per centinaia di studenti, di patologie all’apparato renale, gastrointestinale e osseo.

E’ uno dei casi più drammatici dell’inchiesta Black Mountains, condotta dal procuratore di Crotone Raffaele Mazzotta e dal suo sostituto Pierpaolo Bruni. Iniziata nel settembre dello scorso anno con il sequestro di 18 aree dislocate in differenti zone della stessa Crotone, ma anche di Cutro e Isola Capo Rizzuto. E conclusa due giorni fa, quando è stato notificato l’avviso di conclusione indagini all’ex ministro all’Ambiente Edo Rochi, all’ex direttore generale dello stesso ministero Gianfranco Mascazzini, ai prefetti Bagnato e Montanaro e ad altri 43 indagati.
Le accuse sono di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e disastro ambientale in concorso e riguardano l’utilizzo delle scorie industriali della Pertusola (società un tempo appartenente al gruppo Eni) nei lavori di riempimento di  piazzali, banchine, parcheggi e cortili di edifici pubblici e privati in quelle zone. Con conseguente avvelenamento delle acque o del suolo circostante.
Ieri la posizione dell’ex ministro con il governo Prodi Rochi è stata stralciata, mentre la procura di Crotone – che nel corso dell’indagine ha collaborato con il Nucleo igiene sanità ambiente della Procura, con i militari del Nucleo di Polizia tributaria del Comando provinciale della Guardia di Finanza, con i Carabinieri della Compagnia di Crotone – ha contestato le responsabilità dell’ex sindaco della città Pasquale Senatore, dell’ex sindaco reggente Armando Riganello, dell’ex presidente della Provincia Sergio Iritale per comportamenti omissivi.
La giustizia fà il suo corso, ma i genitori degli studenti si sono intanto riuniti in un comitato spontaneo per chiedere certezze e verità. “Che l’area esterna alla scuola fosse inquinata lo abbiamo appreso da una televisione locale – ha spiegato a Il Fatto la presidente del comitato Rossella Vazzano – non abbiamo più dormito sonni tranquilli. Abbiamo quindi chiesto e ottenuto che i ragazzi venissero trasferiti nella sede centrale. Meglio una scuola sovraffollata che inquinata”. E mentre nel sangue di cento bambini sono state rilevate tracce di metalli pesanti, non nasconde la sua preoccupazione. Ora, dice, “vogliamo sapere se i nostri figli sono in pericolo.

Articolo tratto da AntimafiaDuemila


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