Unilibera – presidio Roberto Antiochia Rotating Header Image

SCHEDATI PERCHE' MUSULMANI

11/11/2009
Articolo tratto da peacereporter.net

La proposta è di Enzo Bortolotti, sindaco leghista di Azzano Decimo

Scritto per noi da
Luca Rasponi

Far west. Uno straniero arriva in città, tutti lo guardano con sospetto. E poco dopo, inesorabile, ecco lo sceriffo. Con stella, pistola e la fatidica domanda: “Che sei venuto a fare nella mia città, gringo?”. Prendete quello sceriffo, vestitelo in giacca e cravatta e trasportatelo dalle Terre selvagge al Friuli dei giorni nostri. Ed ecco magicamente comparire davanti a voi Enzo Bortolotti, sindaco leghista della cittadina di Azzano Decimo, in provincia di Pordenone. Che alla fatidica domanda vuole sostituire un censimento: “In che Dio credi? Non sarai mica musulmano…?”


L’idea. Sembra un brutto film ma è proprio vero. Bortolotti e la sua giunta proporranno, alla riunione del consiglio comunale di giovedì 12 novembre, di censire i musulmani residenti ad Azzano. E non è neppure la prima volta che la Lega Nord avanza un’idea del genere. Pochi giorni dopo l’omicidio di Sanaa Dafani, uccisa dal padre perché aveva scelto di stare insieme ad un ragazzo italiano, il partito aveva presentanto una proposta analoga alla giunta regionale del Friuli, che l’aveva lasciata cadere.

I precedenti. Enzo Bortolotti è stato eletto per la seconda volta sindaco di Azzano nel 2007, con il 70 percento dei voti: un plebiscito. L’ampia base di consenso gli ha permesso di avanzare proposte sempre più estreme: dalle semplici ronde è arrivato infatti ad obbligare ogni immigrato a dimostare un reddito di almeno 5mila euro per accedere ai servizi sociali. Un provvedimento bloccato dall’Unione Europea, che lo ha ritenuto contrario alla sua Carta dei diritti fondamentali e al suo ordinamento legislativo. Senza considerare poi un vero e proprio precedente anti-islamico: la giunta comunale aveva vietato alle donne musulmane di indossare il burqa, con un’ordinanza poi vanificata dal Consiglio di Stato.

Le reazioni. Indignata l’opposizione, che definisce la vicenda “uno scandalo. Successe così anche nel ’38 con le leggi razziali”. Dubbi anche dagli alleati del Pdl: “Preferiamo dedicarci a cose più concrete e coerenti con il rispetto della persona. Italiani, stranieri o immigrati che siano” ha detto il coordinatore regionale del partito, l’onorevole Isidoro Gottardo. Le convinzioni in materia di fede “appartengono alla sfera privata di ognuno di noi”. Dal mondo del diritto fanno notare che la proposta, oltre ad essere contraria alla privacy, viola gli articoli 3, 8 e 19 della Costituzione. Che sanciscono rispettivamente l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, la pari dignità di tutte le religioni e la libertà di culto.

L’imprevisto. Al momento però un ripensamento della giunta comunale non è l’unico fattore in grado di bloccare l’approvazione dell’ordinanza. La faccenda ha infatti un retroscena inaspettato: c’è un processo pendente nei confronti di Bortolotti che potrebbe costringerlo ad abbandonare la carica. Il sindaco ha contestato una multa, entrando così in un contenzioso con lo stesso ente che rappresenta, cioè il comune. Una condizione che la legge proibisce. In primo grado Bortolotti è stato condannato, ora si attendono gli altri due gradi di giudizio. Con una prospettiva singolare: sarebbe proprio strano vedere lo sceriffo in prigione.

0 Comments on “SCHEDATI PERCHE' MUSULMANI”

Leave a Comment