Ho qualche timore nel descrivere i profili di incostituzionalità del ddl sul “processo breve”; perché possono essere eliminati con facilità: si paralizzerebbe la giustizia penale, ma questo a Berlusconi & C. non interessa nulla e, pur di portarlo a casa, magari lo modificano. Non di meno me ne occupo perché, chissà, qualcuno li fermerà prima che sia troppo tardi.
Immaginiamo che gli sponsor di Usain Bolt gli dicano: “Caro Usain, tu sei certamente in grado di correre i 100 metri in 9 secondi. Quindi fallo perché se no non ti facciamo più correre”. Ovviamente Bolt non ce la farebbe e l’atletica perderebbe un grande campione. Ecco, B&C stanno facendo proprio così: da domani i processi debbono durare 6 anni; se durano di più non si può condannare nessuno. Risultato, non si condannerà nessuno.
Per lo stesso motivo non si può applicare il “processo breve” solo agli imputati di reati puniti con pena inferiore ai 10 anni di reclusione: tutti, innocenti fino a prova contraria, qualunque sia il reato di cui sono imputati, hanno diritto a essere giudicati nello stesso modo. E nemmeno si può dire che un reato punito con pena superiore a 10 anni è per definizione più difficile da accertare di uno punito con pena inferiore; sicché sarebbero ragionevoli termini processuali differenziati. Tanto per parlare sempre delle stesse cose, i falsi in bilancio e le frodi fiscali di B. hanno un tasso di complessità investigativa non inferiore a quello di una indagine in materia di mafia con una decina di pentiti e 10.000 pagine di intercettazioni; eppure i primi sono puniti fino a 4 e 6 anni di reclusione e gli altri con l’ergastolo.
Ancora: che male hanno fatto gli imputati che hanno esercitato il loro diritto di proporre appello? Perché per loro il “processo breve” non deve valere?
Insomma, “processo breve” e Costituzione sono parecchio lontani tra loro. Speriamo che QUALCUNO se ne accorga.
Per finire, applichiamo tutto ciò a un possibile caso concreto.
Processo per corruzione; due imputati, per esempio B, mandante, e l’onorevole Berruti, già condannato per corruzione, esecutore materiale; passano 2 anni, il processo di primo grado non finisce (è ovvio, con B. imputato). Il giudice decreterà l’estinzione del processo per B. (incensurato) e andrà avanti fino alla condanna di Berruti (pregiudicato). Qualche tempo dopo altro processo, sempre a carico di tutti e due e di identico contenuto: B. sarà di nuovo “graziato” e Berruti di nuovo condannato. E via così.
Forse il problema si risolverà da solo; forse ci sarà una rivolta di Palazzo.
da Il Fatto Quotidiano n°45 del 13 novembre 2009
La notizia che sta facendo scalpore in questi giorni ha destato il malcontento di molti. Se volete approffondire questo argomento potete leggere il testo del disegno di legge e i seguenti articoli:
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