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Per il bene comune i corrotti restituiscano ciò che hanno rubato

l’intervento di don Luigi Ciotti: www.youtube.com/watch?v=k1m7pvQ_Ifw

La corruzione minaccia il prestigio e la credibilità delle istituzioni, inquina e distorce gravemente l’economia, sottrae risorse destinate al bene della comunità, corrode il senso civico e la stessa cultura democratica. Per questo motivo raccoglieremo un milione e mezzo di cartoline da inviare al Presidente Napolitano per chiedergli di intervenire, nelle forme e nei modi che riterrà più opportuni, affinché il governo e il Parlamento ratifichino quanto prima e diano concreta attuazione ai trattati, alle convenzioni internazionali e alle direttive comunitarie in materia di lotta alla corruzione nonché alle norme, introdotte con la legge Finanziaria del 2007, per la confisca e l’uso sociale dei beni sottratti ai corrotti.

Rassegna stampa

6 Comments on “Per il bene comune i corrotti restituiscano ciò che hanno rubato”

  1. #1 gianni tirelli
    on Dic 9th, 2010 at 2:07

    MEGLIO OGGI O MEGLIO IERI?

    Per avere un dato più rispondente alla realtà, dovremmo chiedere a quel miliardo e cinquecento milioni di denutriti, se il mondo in cui oggi viviamo è meglio di quello passato.

    Dovremmo chiederlo a tutti i civili iracheni e di tutte le guerre moderne, dilaniati dalle bombe intelligenti, dall’uranio, dal fosforo e batteriologiche.
    Dovremmo chiederlo a tutte quelle persone sacrificate sull’altare del progresso, devastate dall’amianto, dalla diossina, dai pesticidi, diserbanti e affini, e da un’inquinamento endemico, che miete sistematicamente sempre più nuove vittime.
    Dovremmo chiederlo ai bambini abusati, seviziati e mercificati in tutto il mondo – ai corpi senza un nome, espiantati dai loro organi.
    Potremmo chiederlo alle vittime di Chernobyl e ai loro familiari, ai morti per droga, per incidenti stradali; ai morti sul lavoro, ai clandestini in fondo al mare.
    Dovremmo chiederlo agli ebrei dei forni crematori, ai giapponesi di Hiroschima e Nagasaki, e a tutte le vittime dell’industria bellica, dell’industria chimica, dell’industria della menzogna.

    Se il mondo in cui oggi viviamo, è meglio di quello passato, dovremmo chiederlo all’acqua, all’aria, agli alberi e agli uccelli. Lo chiederei alla notte, al silenzio, alla compassione, alla felicità e alla bellezza. Lo chiederei alla speranza e alla solidarietà. Lo chiederei al mio cuore, che adesso non risponde.

    Gianni Tirelli

  2. #2 gianni tirelli
    on Dic 23rd, 2010 at 23:22

    UN LEGITTIMO ABBANDONO O TRADIMENTO?

    Esiste una differenza sostanziale fra il tradimento e il pentimento tanto più se, quest’ultimo, è la reazione indotta da comportamenti così gravi, da impedire ogni altra ragionevole possibilità di scelta.
    L’intento preteso di spacciare l’abbandono per tradimento, gettando fango sulla vittima allo scopo di delegittimarne i comportamenti per accreditarsi, così, il cordoglio e il sostegno di cortigiani, servi e tifoseria, è una dimostrazione di illusionismo applicato, che gioca sulla percezione falsata della realtà, che si propone di trasferire sulla vittima, ogni colpa, reponsabilità e causa, per avere “impunemente” soddisfatto un suo legittimo, civile e sacrosanto bisogno.
    Quando Veronica, ha lasciato il marito per averla cornificata sistematicamente e spudoratamente con delle minorenni, ed esposta “a pubblico ludibrio”, non è venuta meno al suo vincolo matrimoniale, ma si è ribellata ad una circostanza (dato di fatto) che metteva a rischio la sua dignità di donna e di madre. Il gesto di Veronica, non potrebbe mai essere interpretato come un atto tradimento, ma un necessario e dovuto pentimento. Una presa di coscienza sofferta, amara e irrinunciabile che, diversamente, ne avrebbe compromesso l’onorabilità e il decoro.

    Questi ordinari e inquietanti personaggi (maestri di mistificazione della verità e di contraffazione della realtà) che gridano oggi al tradimento, appartengono a quel sottobosco culturale di infimo ordine, che ha tradotto la menzogna in una regola relazionale, la licenza in baluardo di libertà e della altrui dignità hanno fatto mercimonio.
    Il giovane soldato che, in preda al terrore e al panico prodotto dell’offensiva nemica, abbandona il fronte di guerra, abiurando ogni punto del proprio giuramento sottoscritto, non é traditore della patria, ma un pentito dell’ultima ora, sovrastato dal senso di autoconservazione, connaturato in ogni normale individuo.

    Tradire, significa traghettare la propria attenzione, verso un altro soggetto per averne un vantaggio personale o interesse di natura psicologica, materiale e sessuale.
    Per tali motivi, Gianfranco Fini non può (per nessun motivo al mondo), essere accusato di tradimento. Diversamente, questa sua decisione (benché tardiva), gli rende onore per il coraggio e la netta posizione con la quale a preso le distanze da una circostanza improvvida e sciagurata. Tanto meno se il supposto taditore, viene preventivamente, immotivatamente e pubblicamente espulso per esserci attenuto a considerazioni legittime e doverose.
    Non è forse nel diritto di un fglio, liberarsi dalle catene e dalla prepotenza di un padre padrone che ha tradito la sua missione di educatore, volere inseguire un nuovo cammino di libertà e dare dignità alla sua esistenza?
    Il mancato rispetto delgli impegni sottoscritti, le vergognose leggi ad personam, le inquietanti amcizie mai abiurate, una vita privata rivoltante e una subalternità pretesa, non sono forse motivi più che sufficienti per un immediato e più che legittimo abbandono?
    La dignità non è in vendita! Non si mercifica in cambio di poltrone, privilegi o ricchezza. La dignità non teme intimidazioni, presunti dossier, ricatti o minacce. La dignità vola alto, oltre ogni miseria umana, per affermarsi come la sola e ineludibile ragione dell’uomo.

    Gianni Tirelli

  3. #3 gianni tirelli
    on Dic 24th, 2010 at 20:18

    LETTERINA NATALIZIA A TUTTI I BAMBINI

    Cari bambini di tutto il mondo, è Natale; siate felici. Ho buone notizie per voi!
    Gli scienziati e i ricercatori, ci dicono che l’aspettativa di vita media si è ulteriormente alzata. Wow!!
    Peccato però che non tutti potranno approfittare di questa opportunità. Come i trentamila bambini che muoiono ogni tre secondi, per malnutrizione e altrettanti per mancanza d’acqua potabile. Quelli dilaniati dalle bombe intelligenti, quelli affetti dall’Aids e dalla Lebbra, i piccoli migranti finiti in fondo al mare, i bambini sfruttati, abusati, espiantati, i bambini combattenti – i neonati affetti da patologie tumorali indotte dall’amianto, diossina e metalli pesanti, e una moltitudine di adolescenti devastati dalle droghe, dall’alcol, dagli psicofarmaci e da un’infinita lista di malattie neurologiche – bambini anoressici, bulimici, celiaci, vittime di messaggi mediatici deliranti ed altri ancora, asserviti alle ingannevoli seduzioni e lusinghe di un benessere inanimato.
    Comunque, in alto i cuori e buona fortuna!

    Gianni Tirelli

  4. #4 gianni tirelli
    on Dic 29th, 2010 at 17:36

    LE FREQUENTAZIONI DI SILVIO BERLUSCONI CHE HANNO CONCORSO A DECRETARNE IL SUCCESSO E IL PRESTIGIO E L’AMMIRAZIONE DEGLI ITALIANI.

    A memoria dei suoi sostenitori.

    IL PADRE SPIRITUALE
    Pierino Gelmini (ex Don), costretto a spretarsi e rinviato a giudizio per molestie sessuali nei confronti di minori e che rientra in quella nobile categoria di preti “moderni” tanto discussi e accusati di pedofilia. A breve si capirà se sarà condannato dalla magistratura italiana. Nel frattempo, il premier, il Tg1 e i sodali di Mediaset, occultano i fatti.
    Pierino Gelmini, un personaggio a cui (se confermate le prime risultanze processuali) non affideremmo mai i nostri figli. Berlusconi vi si affida invece per lanciare messaggi agli italiani. Evidentemente, per Silvio Berlusconi (cattolico divorziato e paladino della famiglia), l’abuso sessuale su minori, praticato da un prete, rientra nel suo programma di governo.

    IL MEDICO PERSONALE
    Umberto Scapagnini, ex sindaco di Catania condannato a due anni e sei mesi e oggi deputato del Pdl alla Camera. E’ la sentenza del tribunale di Catania, per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale riguardo i contributi previdenziali concessi, tre giorni prima delle elezioni comunali del 2005, dal Comune di Catania ai dipendenti, per i danni causati dalla cenere dell’Etna.

    L’AVVOCATO PERSONALE
    Cesare Previti, (Reggio Calabria, 2& ottobre 1934, suo avvocato di fiducia! Ha ricoperto la carica di ministro della Difesa nel nel primo governo Berlusconi. Condannato in via definitiva nel 2006 per il per il processo IMI-SIR e nel 2007 per il processo Lodo Mondadori.Dopo aver beneficiato dell’indulto, ha scontato la pena sotto forma di affidamento ai servizi sociali. È interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.

    L’AMICO DI MERENDE
    Marcello Dell’Utri (Palermo, 11 settembre 1041). Attualmente senatore della Repubblica per il Popolo delle Libertà e stretto collaboratore di Silvio Berlusconi sin dagli anni settanta – socio in Pubblitalia ’80, dirigente Fininvest e fondatore, nel 1993 di Forza Italia. Condannato in appello a 7 anni per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. Ha patteggiato una pena di due anni e tre mesi per frode fiscale.

    L’UOMO DI FIDUCIA TUTTO FARE
    Vittorio Mangano (Palermo, 18 agosto 1940), criminale pluriomicida legato a Cosa Nostra, condannato all’ergastolo per il duplice omicidio di Giuseppe Pecoraro e Giovanbattista Romano, quest’ultimo vittima della “lupara bianca” nel gennaio del1995. Di questo secondo omicidio, Mangano sarebbe stato l’esecutore materiale. Mangano è salito agli onori della cronaca per l’attività che svolgeva presso la villa brianzola di Silvio Berlusconi,
    con il soprannome de “lo stalliere di Arcore. Fu definito da Paolo Borsellino una delle “teste di ponte dell’organizzazione mafiosa nel Nord Italia. Marcello Dell’Utri ha definito il fattore Vittorio Mangano, un eroe!

    LO STIMATO POLITICO
    Nicola Cosentino, condannato dal Tribunale di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa e oggi sottosegretario all’Economia, coordinatore regionale del PDL, in lizza per diventare Presidente della Regione Campania.
    Nicola Cosentino, è bene ripeterlo questo nome, viene citato nelle confessioni di Gaetano Vassallo, l’imprenditore legato sia alla Camorra che a Forza Italia e che, con complicità e appoggi di vario tipo e di vario livello, ha di fatto “avvelenato” una regione, la Campania per 20 lunghissimi anni, dal 1987 al 2008.

    *Dice di Lui Silvio Berlusconi: “Nel rinnovargli la mia stima, non posso che invitarlo a continuare nel suo lavoro nell’interesse del partito e del paese “

    IL VENERABILE MAESTRO
    Licio Gelli condannato nel 1994 a 12 anni di carcere, dopo essere stato riconosciuto colpevole della frode riguardante la bancarotta del Banco Ambrosiano del 1982 (per un buco di 1,3 miliardi di dollari!). Il Banco Ambrosiamo era collegato alla banca del Vaticano, l’Istituto per le Opere di Religione, comunemente chiamato IOR – Condannato a 10 anni per procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato, calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola, calunnia aggravata dalla finalità di terrorismo per aver tentato di depistare le indagini sulla strage alla stazione di Bologna del 1980.

    *L’8 settembre 1943, Licio Gelli aderì alla Repubblica di Salò e conseguentemente divenne un ufficiale di collegamento fra il governo fascista e ilTerzo Reich. Quando tuttavia la vittoria della guerra cominciò a rivelarsi impossibile per i nazi-fascisti, Gelli aderì al movimento partigiano.
    Sandro Pertini, a mio avviso, uno dei più grandi Presidenti della Repubblica che il nostro paese ha avuto ebbe a dichiarare: « Nessuno può negare che la P2 sia un’associazione a delinquere. »

    Tralascio la parte, relativa al Cavaliere per motivi di lungaggine!

    *In quale altro paese al mondo viene permesso ad un tale figuro di governare? Quale persona di buon senso, affiderebbe l’educazione di suo figlio a un criminale sostenuto da criminali?
    Di quale marchio di infamia e vergogna si è macchiato per sempre il popolo italiano che ha garantito a questo avanzo di galera, potere e impunità?
    Domande che sono destinate a non avere risposte ma che, si evincono dal vuoto di una società ignorante, compiacente e senza dignità – permeata di miseria morale e avulsa da ogni concetto etico e sociale.
    Un tempo, sarei morto per il mio paese, ma questo presente rivoltante e insostenibile, mi costringe ad abbandonarlo.

    E adesso date fiato all’ipocrisia e alla disonestà intellettuale e portatemi un corrispettivo di quando sopra, nell’ambito della sinistra. Partendo dalla caduta del fascismo (il fascismo è roba vostra), a oggi.

    Gianni Tirelli

  5. #5 gianni tirelli
    on Gen 27th, 2011 at 21:55

    ITALIANI BRUTTA GENTE! (eccezzioni a parte)

    Lo spaccato dell’Italia di oggi, a rischio di tenuta sociale, è il risultato della “politica dell’orpello” che, per motivi di ipocrita opportunità, sia astiene da ogni necessaria e dovuta presa di posizione, di indignazione e giusta ribellione. E mi spiego! Quegli italiani, pacificati ancora dal buon senso, non si aspettano dal nostro presidente della Repubblica e dalle alte gerarchie ecclesiastiche (in veste di belle statuine), atti di eroismo, abiure o scomuniche, ma risposte chiare, nette e atteggiamenti consoni e confacenti con i doveri sacrosanti della loro funzione di natura politica, sociale e morale. L’esercizio continuo dei cittadini italiani, volto all’interpretazione delle loro enigmatiche dichiarazioni (in versione di Sibilla Cumana), mortifica ulteriormente la verità, confinandola in una zona grigia della ragione umana di esclusiva pertinenza dell’ignavia.

    Da tutto ciò si evince che il nostro Capo di Stato non ha alcuna consapevolezza della realtà e della gravità dell’attuale drammatica circostanza socio politica e quindi, ne minimizza gli effetti e la portata, adducendone un significato retorico e formale. In verità, l’incoscienza di un tale atteggiamento, mette a serio rischio la tenuta dei principi fondamenti della democrazia, e relativizza ogni parametro di giudizio. In questo modo, viene messa in discussione la sua buona fede e l’autenticità dei suoi valori morali ed etici. Lo stesso vale per la Chiesa.

    I rappresentanti della Sinistra che, per una sorta di buonismo caratteriale e una vocazione connaturata al martirio, subiscono e accusano senza reagire, i violenti e sistematici attacchi alle giuste ragioni della loro indignazione, si rendono in questo modo, indirettamente complici (per mancato intervento), dei comportamenti criminogeni di questa maggioranza e dello stallo che, da oltre 15 anni, ingessa il nostro paese. Pensare che un tale atteggiamento, possa sortire un qualche effetto positivo o chiarificatore, è un’imperdonabile ingenuità che rischia di essere interpretata dai molti cittadini, come un atto di codardia, debolezza e mancanza di contenuti. Una patetica, improduttiva e deplorevole pratica relazionale che, oggi, accomuna tutta l’opposizione. E’ finito il tempo della buona educazione, dei discorsi bilanciati e del “politicamente corretto.” Il messaggio che arriva agli italiani (che già non brillano per acume e senso civico), è quello di una sinistra senza spina dorsale, ricurva e appiattita su anacronistiche ideologie e investita dal privilegio di essere detentrice del primato della cultura e dell’intellighentia e quindi, impermeabile ad ogni tipo di intrusione di diversa natura. Molti italiani, del resto, decidono il loro voto politico, proprio in ragione di quest’ultima considerazione, ritenendosi discriminati e, per un certo verso, offesi. Un tipico complesso di inferiorità indotto.

    Detto questo, giustificare gli italiani che, contro ogni logica e ragionevolezza, hanno sostenuto irresponsabilmente le candidature di Silvio Berlusconi, è l’ultimo dei mie pensieri e tentazioni. Gli stessi, si sono resi complici a tutti gli effetti, del tracollo istituzionale, morale e di valori, di questo paese, svergognato di fronte al mondo, dai comportamenti privati e dagli atti politici di un Presidente del Consiglio indegno, e dalla rozza piaggeria di cortigiani scodinzolanti.

    A un buon capo di Governo, con senso dello stato, sensibile ai problemi della gente e che, da sincero populista (e non di comodo), riconosca la sovranità al popolo, in ogni caso, quando lo appoggia e quando lo contesta, avremmo anche potuto perdonare le debolezze indotte dalla sua incontenibile tempesta ormonale, ritenendola come elemento imprescindibile e corroborante, per la sua statura di uomo, di capo e di politico. Diversamente, come potremmo mai assolverlo per il il suo abominevole conflitto di interessi, il suo potere mediatico, le leggi ad personam, reati prescritti e processi in corso, la mercificazione della dignità altrui, gli attacchi alla magistratura e le frequentazioni di loschi figuri, amici di merende, marchiati dall’infamia per associazione mafiosa, corruzione e collusione con la criminalità organizzata?

    Potremo mai, perdonare Silvio Berlusconi, per la morte dei nostri militari a Nassiriya, vittime di una guerra insensata che, lo stesso, ha sostenuto per motivi di protagonismo, perversa vanità e servilismo, verso presidente americano, Bush? Una gran parte di italiani, non solo lo ha perdonato, ma non ha mai, neppure per un momento, pensato di accusarlo. Questa è la vera vergogna nazionale! Nel frattempo, mentre nel postribolo privato di villa San Martino, si consumano baccanali di quart’ordine, a pagamento, intrisi di volgarità e miseria morale, in parlamento si sta ancora discutendo (dopo tutti questi anni), sull’opportunità di risarcire le famiglie delle vittime della guerra in Irak. Sui vizi dei potenti, possiamo anche lasciare correre ma, sui loro crimini, dobbiamo pretendere giustizia e certezza della pena.

    Affermare, poi, la convinzione che, a Silvio Berlusconi, non esiste un’alternativa politica, è come dichiarare che gli ebrei senza Hitler, sarebbero morti. L’allontanamento di Silvio Berlusconi e cricca, dal parlamento italiano, è gia di per se, una più che convincente alternativa. Un’ameba, un bradipo, un muflone, una merda secca o, lo stesso nulla, lo sostituirebbero egregiamente e con più dignità.

    Io mi vergogno di questo paese e mi vergogno di essere italiano. Mi vergogno di questa classe politica e di che la rappresenta. Provo schifo e ripugnanza per un Primo ministro che ha trasformato la sua residenza privata in un lupanare di periferia. Un personaggio che si muove nel torbido del malaffare e si avvale della criminalità organizzata per espletare i suoi sporchi traffici, riducendo il parlamento ad un grottesco mercato delle vacche, dove si mercifica la dignità altrui e l’onorabilità, a fronte di sudditanza e impunità.

    Durante i contraddittori politici televisivi, non è raro ascoltare l’affermazione, “gli italiani lo hanno capito tutti”, adottato da entrambi gli schieramenti, come intercalare strategico, per dare più forza e credibilità alle loro conclusioni. La realtà, diversamente, sconfessa questa remota possibilità e capacità di comprensione degli italiani che, dati alla mano, detengono, da oltre 15 anni, il primato assoluto dell’ottusità. Un popolo di ignoranti allevati alla corte del “del grande fratello” e intossicati dai volgari, beceri, destabilizzanti e laidi programmi, condotti da quel fenomeno da baraccone al nome di Maria De Filippi. Retoriche eccezioni a parte, la verità è esattamente questa. Appellarsi dunque agli italiani, confidando strumentalmente nella loro supposta capacità di giudizio, di critica e di valutazione obbiettiva degli avvenimenti, è una volgare commedia. Una farsa che non fa più ridere nessuno.

    Tutti questi anni in una tale condizione, sono duri per il nostro paese e, se oggi, il popolo somaro, non riconvertirà la sua natura equina, in quella più umana di cittadino responsabile, dovrà pagare l’alto prezzo della sua codardia.

    “il popolo gode nell’affidare il potere al turpe” Seneca.

    Gianni Tirellig

  6. #6 gianni tirelli
    on Feb 11th, 2011 at 1:18

    SOLO CHIACCHIERE E DISTINTIVO!

    Una società a irresponsabilità illimitata

    Se la gente fosse messa di fronte, quotidianamente, alle proprie responsabilità oggettive, saremmo tutti, più felici e appagati. Questo non succede, proprio in ragione del fatto che, per il Sistema, è molto più redditizio tenerci sotto scacco, così da potere manipolare a proprio piacere e in ogni momento, gli individui e la realtà. Il fatto, poi, di avere delegato al Sistema ogni nostra oggettiva individualità, personalismo, immaginazione e slancio rivoluzionario, ha prodotto in noi quella perdita di autonomia e di libera scelta, che erano alla base del significato stesso di esistenza.
    E’ del resto singolare il fatto che, il liberismo, visto il contrasto logico (e, diversamente dai suoi supposti obiettivi), sia stato in grado, più di ogni altro regime comunista massimalista, di pianificare e mettere in atto un’opera di omologazione e appiattimento culturale, unica nella storia dell’uomo.
    Se tutti i rappresentanti della politica, dell’economia e delle istituzioni, fossero messi di fronte e sempre, alle proprie responsabilità e, di seguito, sanzionati e penalizzati, per le regole infrante, la fiscalità evasa, gli obblighi e i doveri civili calpestati, cambierebbe di colpo, la fisionomia del nostro paese. In questo modo, la società, acquisterebbe e svilupperebbe quella sensibilità necessaria per distinguere il vero dal falso e il giusto dall’iniquo.
    L’inquinamento, una tragedia che, da decenni, compromette (spesso in maniera irreversibile), le acque e il territorio, accanendosi sulla qualità della vita dei cittadini, si ridurrebbe drasticamente e così, la mortalità relativa ad incidenti stradali e sul lavoro.
    Se poi, in maniera esemplare, venissero colpiti e condannati tutti i responsabili di quella serie infinita di comportamenti illeciti, violazioni e abusi, che caratterizzano la vita sociale, pubblica e politica di questo paese, e concorrono massicciamente a decretarne il suo declino economico e deriva morale, saremmo in grado di dare, alla locuzione “società civile”, la sua (da troppo tempo contraffatta), esatta interpretazione storica ed etimologica.

    L’attenzione alla guida, la prudenza e la concentrazione, raggiungono il loro picco, nella misura in cui, l’automobilista, è responsabile in toto dei suoi atti e comportamenti, e consapevole dei rischi e della certezza della pena.
    L’avere reso obbligatoria l’assicurazione, relativa alla conduzione di autoveicoli e motocicli, ha vanificato la soglia di attenzione di automobilisti e motociclisti, fino ad azzerarla completamente. Questa considerazione che, a una prima lettura, potrebbe apparire estrema e impopolare, ci consegna, diversamente, lo spaccato del meccanismo perverso delle liberalizzazioni (in questo specifico caso, delle compagnie di assicurazione) che, ha fronte di profitti sempre maggiori, hanno mercificato la responsabilità individuale dei cittadini, accollandosi virtualmente le conseguenze dei loro comportamenti illeciti. Quel “tagliandino” dai costi esorbitanti, esposto in bella vista sul lunotto delle nostre autovetture, è una speciale licenza di uccidere che disinibisce da ogni responsabilità individuale. Uno scudo che protegge penalmente da qualsiasi addebito, sia l’automobilista negligente che la compagnia di assicurazione.
    Ma le perverse logiche del Sistema Liberista Relativista sono in netto contrasto con questa mia suggestiva tesi, tanto è vero che, alla vita delle persone, viene anteposto il profitto e l’interesse particolare. Del resto, non c’è da stupirsi più di nulla!
    Queste moderne “strategie di mercato” sono oramai in uso da decenni e applicate ad ogni settore e contesto sociale.
    Ci sono circa, 7000 morti sulle strade ogni maledetto anno e, circa 24000 individui vittime di traumi invalidanti. Di questi, l’80% fa uso delle cinture.
    Cinture di sicurezza, airbag, pneumatici calamitati, freni inchiodanti e tutto quel baraccone di tecnologie infantili e ludiche (full optional) di cui sono provviste oggi le moderne autovetture, non intervengono in nessun modo sulla nostra incolumità.
    Dirò di più!
    Gli sponsor che propagandano le loro super vetture, evidenziandone le particolari caratteristiche, come elementi di assoluta sicurezza, sono i primi e soli responsabili di quella carneficina che si consuma, con sistematica scadenza sulle nostre strade.

    Fra le sanzioni amministrative, “la guida senza cinture”, é quella che produce gli introiti maggiori a fronte di risultati deludenti. Lo stesso discorso vale per i vaccini, i detersivi, le creme rassodanti, snellenti e rigeneranti, le merendine, il danacol, l’actimel, la ricerca sul cancro, i diserbanti, i fertilizzanti, i pesticidi, le missioni spaziali, la pubblicità, i master universitari e tutte le minchiate di quest’epoca nefasta e tumorale, che soffocano la nostra esistenza e svuotano le nostre tasche. Cinture, air bag, abs e altri marchingegni di questo tipo, se non esistessero, per il solo fatto di generare profitti ai soliti imprenditori impostori e fare divertire i loro inventori, non sarebbero di alcuna utilità anzi, controproducenti. E’ proprio sulla base di una sicurezza illusoria, indotta dalla propaganda opportunista del Sistema che, la gente, pigia sull’acceleratore e si schianta. Se veramente questi signori, avessero a cuore l’incolumità e la salute dei loro cari e amati concittadini, cercherebbero, a) Di limitare la velocità delle loro autovetture, b) Di risolvere la tragedia dell’inquinamento da combustione. Eco pass, sanzioni, marmitte catalitiche, euro 1/2/3/4, non sono, che imbrogli, trabocchetti, pianificati a tavolino per estorcere denaro fresco alla gente che lavora. Lo scopo, affermano, è quello di inibire i comportamenti illeciti degli automobilisti. Balle!! Fumo negli occhi e prese per il culo!! La schiacciante realtà lo conferma. Quelle che, oggi, sono definite le “regole”, in verità hanno la stessa efficacia della dicitura, “Il fumo uccide”, stampigliato sui pacchetti delle sigarette, della confessione cattolica che ti assolve dai peccati, e della pena di morte usata come deterrente. In verità, tutti continuano a fumare, a peccare e a uccidere, con grande giubilo del Sistema e dei sostenitori del PIL.
    Il potere di convincimento e di lavaggio mentale di questo Sistema é ammirevole! Ci rincoglionisce, fingendo di sensibilizzarci e, si inventa regole per poterci sanzionare. Lui non vuole la nostra sicurezza, non opera per una qualità di una vita più sostenibile e felice! Al Sistema vampiro, interessano solo i nostri soldi, e così dissemina le sue mille trappole su tutto l’intricato tessuto sociale, contando sullo sfinimento e l’incapacità di reagire dei cittadini.
    La storia vergognosa e infame dei semafori con il trucco, ce la siamo scordata?
    Hanno fatto del suolo pubblico un’azienda privata – tutto qui!!! Siamo trattati al pari di bestie ammaestrate e intanto, loro, se la ridono alle nostre spalle mentre, nel frattempo, stanno armando una nuova trappola.
    Dobbiamo usare la nostra testa se intendiamo onorare la verità, a costo dell’impopolarità, e analizzare a fondo le circostanze, senza prendere per oro colato ogni minchioneria che ci spacciano per buona e improntata al nostro bene. Chi, oggi, può ancora credere nella bontà di un Sistema che ci ha prosciugato da ogni barlume di felicità e di speranza? Questa banda di sanguisughe, ci ha spremuto, ci spreme e continuerà a spremerci come dei limoni, fino a quando l’ultima goccia del nostro sangue, sarà stata risucchiata dalla loro arsura di potere e di denaro.

    L’intento, di questa mia dissertazione, è quello di smascherare la retorica di tutti quei luoghi comuni che ci spacciano come taumaturgici ed esempi di civiltà, per indicare al lettore, un diverso punto di vista e una sua personale riflessione.

    Gianni tirelli

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