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«Rifiuti in mare», arrestati la ex vice di Bertolaso e il prefetto Catenacci

di Giuseppe Crimaldi

NAPOLI – Tonnellate di percolato nelle acque del Golfo di Napoli, ma anche lungo i litorali casertano e salernitano. Un fiume di fango e di sostanze tossiche – la pericolosissima “colatura” dei rifiuti solidi urbani – ha per anni avvelenato il mare della Campania. Tutta colpa della gestione e del funzionamento degli impianti di depurazione, che paradossalmente anziché contribuire al filtraggio delle acque reflue ha contribuito a inquinare il nostro mare.
E’ questo l’inquietante scenario che emerge dalle mille pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emesse dal gip di Napoli su richiesta dei pm della sezione Ecologia della Procura di Napoli, misure hanno investito 14 persone.
Tra loro ci sono il prefetto Corrado Catenacci, l’ex braccio destro di Guido Bertolaso Marta Di Gennaro e l’ex direttore generale del ministero dell’Ambiente, Gianfranco Mascazzini (tutti agli arresti domiciliari).
Le accuse sono associazione per delinquere, truffa e disastro ambientale. Un disatro che si sarebbe sostanziato – questo sostiene l’accusa – nello sversamento in mare del percolato non trattato.
Per la stessa vicenda risultano iscritti nel registro degli indagati della Procura diretta da Giovandomenico Lepore anche l’ex governatore Antonio Bassolino, l’ex assessore regionale all’Ambiente Luigi Nocera e l’ex capo della segreteria politica di Bassolino, Gianfranco Nappi.
Le accuse sono di associazione per delinquere, truffa e reati ambientali.

tratto da il Mattino di Napoli del 28/01/2011

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