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ECOMAFIE E NUOVI ARRESTI

Dal sito di Repubblica oggi la notizia di nuovi arresti nel casertano. Guarda caso riguardano camorra, rifiuti e appalti per il loro smaltimento.

Anche di questo discuteremo MERCOLEDI’ 11 FEBBRAIO, alle 16, a Palazzo Nuovo (aula 35), insieme a due giornaliste de Il Mattino di Napoli (Alessandra Tomassino e Tina Cioffo) e a Peppe Pagano, socio di una cooperativa con sede proprio a Casal di Principe.

Ecco qui il testo completo dell’articolo de La Repubblica:

Ecomafie nel Casertano, 15 arresti
Truccavano le gare per lo smaltimento dei rifiuti. Fermato anche il fratello di Michele Orsi ucciso a Casal di Principe
La Dda: “Dopo l’omicidio, Sergio Orsi riprese a fare affari con la camorra. Riavvicinamento agghicciante”
Manette al fratello dell’imprenditore-pentito
Catturato in un’altra operazione Domenico D’Ausilio, capo del clan di Bagnoli: traffico di armi 

CASERTA – Manette al fratello dellimprendiotre ucciso perché aveva svelato gli intrecci tra politica e camorra nella gestione dei rifiuti a Caserta. Insieme ad altri 14 tra imprenditori e affiliati al clan dei Casalesi, in carcere è finito Sergio Orsi, fratello di Michele, freddato fuori al Roxy bar di Casal di Principe il primo giugno scorso per aver confidato ai magistrati nomi e cognoni di politici e manager aziendali che governavano il business dei rifiuti in Campania.

“Era ritornato a fare affari con la camorra”. Subito dopo l’omicidio del fratello, Sergio Orsi era stato trasferito in una località protetta insieme alla famiglia e inserito nel sistema di protezione. Quella protezione che il ministero non aveva concesso al fratello assassinato: “Hanno lasciato Michele solo”, denunciò. “Stava dicendo tutto quello che sapeva ed era stato più volte minacciato”. Ma dopo qualche mese, Sergio Orsi interruppe la collaborazione con i giudici e rifiutò la protezione della polizia per ritornare a fare affari con la camorra. “Un riavvicinamento indiscutibilmente agghiacciante – scrive la Dda di Napoli – in previsione degli affari che avrebbe potuto realizzare con l’ipotizzato termovalorizzatore a Santa Maria La Fossa.

Monopolio in 18 comuni del Casertano. Secondo l’antimafia di Napoli, i quindici conquistavano gli appalti con la violenza e le minacce; avevano il monopolio della raccolta rifiuti in 18 comuni della cintura napoletana. Sono accusati di truffa, illecita concorrenza e associazione mafiosa.

La collaborazione dei pentiti. Fondamentali nelle indagini le intercettazioni e le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, l’imprenditore Gaetano Vassallo, lo stesso che accusò Sergio Orsi di aver pagato tangenti al sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino: accuse respinte sia da Cosentino che da Orsi.

Ricercato lo zio del killer. Tra gli arrestati Giuseppe Valente, ex presidente del Consorzio Ce4 dei fratelli Orsi, già in carcere per altre storie con la giustizia. Mentre ancora ricercato resta un esponente del clan dei Casalesi, vicino alla fazione dei Bidognetti, Armando Letizia, zio del presunto killer di Michele Orsi. Così ha raccontato ai procuratori antimafia il primo pentito della frangia stragista dei Casalesi, Oreste Spagnuolo: a sparare contro Orsi, furono Giuseppe Setola e Giovanni Letizia.

Sequestrati beni per due milioni di euro. L’operazione coordinata Carabinieri-Guardia di Finanza ha permesso, oltre che l’arresto dei 15, anche il sequestro di quote societarie e beni per un valore complessivo di circa due milioni di euro.

(4 febbraio 2009)

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