Unilibera – presidio Roberto Antiochia Rotating Header Image

NON LASCIAMO SOLO ENZO PALMESANO


FONTE : http://temi.repubblica.it/micromega-online/category/articolo-21/

06 aprile 2004

Questo sito ha riportato e riporta con grande evidenza la lettera che il giornalista Enzo Palmesano ha inviato ad Articolo 21, nella quale denuncia come la camorra abbia orami messo nel mirino, in senso letterale, quei pochi cronisti che ancora tentano di portare luce laddove c’è bisogno della oscurità per consumare rapporti illeciti e fare strage della legalità e della dignità delle persone.
Enzo Palmesano non la pensa come noi, ha lavorato per anni al quotidiano il Roma di Napoli, al Secolo d’Italia, organo prima del MSI e poi di Alleanza Nazionale, e alla Discussione. Da quella parte ha condotto sempre grandi battaglie per la trasparenza e per il rispetto della legge.


All’epoca della svolta di Fiuggi fu il protagonista di un memorabile impegno nella destra italiana per superare ogni forma di antisemitismo e per abbattere pregiudizi e discriminazioni contro l’omosessualità. Una persona simile merita ascolto, rispetto, stima perché nella vita ha fatto sempre prevalere le sue convinzioni profonde rispetto ai vincoli di parte o di partito.
Lo stesso ha fatto quando ha deciso di cominciare a mettere il naso nelle vicende di Pignataro Maggiore, battezzata anche come la Svizzera dei clan, e lo ha fatto senza guardare in faccia a nessuno, entrando in conflitto con i clan e con gli amici degli amici.
Per queste ragioni ha perso la possibilità di lavorare,lui e un gruppo di giovani giornalisti locali sono stati messi all’indice, considerati corpi estranei che gettano fango sulla comunità.
Le stese parole furono usate contro Peppino Impastato, Mauro Rostagno, Beppe Alfano, Pippo Fava per ricordare solo alcuni dei giornalisti caduti sotto i colpi delle mafie. Le stesse parole vengono usate contro Pippo Maniaci, il coraggioso direttore di Telejato, perseguitato dai mafiosi e ora denunciato per esercizio abusivo della professione, perché non ha in tasca il tesserino dell’ordine dei giornalisti.
Non spetta a noi pronunciate giudizi sulle accuse di Palmesano e su quelle di Maniaci, ma ci sembra singolare che si presti tante riverenza di fronte a giornalisti che nascondono le verità, cancellano la memoria, si inginocchiano di fronte ai potenti, e si tenti invece di demonizzare o di oscurare chi tenta di liberare lo stato dal cancro della criminalità.

Per queste ragioni siamo stati a trovare Enzo Palmesano nella sua casa di Pignataro, dove vive blindato con la famiglia, e da dove tentata di raccontare le sue verità affidandole ai siti e ai blog. Ci siamo andati accompagnati da Lorenzo Diana, già parlamentare dei DS che vive sotto scorta per aver osato sfidare i clan dei Casalesi e i loro protettori. Non racconteremo tutte le cose che ci ha detto Palmesano, ma vogliamo riportare solo due brani. “Ci fanno passare per pazzi – ci ha detto Enzo – ma nelle intercettazioni telefoniche uno dei boss dice distintamente Palmesano ci ha scassato il c… deve fare la fine di Siani… io non posso più scrivere e mio figlio è stato allontanato anche dal cantiere dove lavorava…”. Ed ancora: “Non lasciateci soli, non lasciate soli quei giornalisti, quei cittadini, quei poliziotti, quegli amministratori che resistono e non si piegano alla logica della camorra, illuminate le loro denunce, date voce alle loro inchieste, i camorristi e i loro complici hanno bisogno dell’oscurità politica e mediatica, ogni qual volta si abbassa l’attenzione collettiva crescono i pericoli per tutti noi…”.
Questo è il messaggio che Palmesano, e con lui alcuni giovani cronisti, e non pochi cittadini di Pignataro Maggiore, ci hanno consegnato. Questo è l’appello che ci permettiamo di rivolgere alle istituzioni e i media nazionali.

Non lasciamoli soli, non spegniamo i riflettori, amplifichiamo le loro denunce, sostituiamoci a loro.

Sabato una delegazione di parlamentari dell’antimafia si recherà a Caserta, non sarebbe male che la commissione al completo visitasse quelle terre e trovasse il modo di ascoltare anche la voce di quei cronisti, da Rosaria Capacchione a Enzo Palmesano, per citarne solo alcuni, che tanto hanno contribuito a spezzare il muro della omertà e della censura.

(Giuseppe Giulietti)


0 Comments on “NON LASCIAMO SOLO ENZO PALMESANO”

Leave a Comment