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PIO LA TORRE

LASICILIAWEB 30/4/2009

ROMA – La “memoria del “sacrificio”di Pio La Torre “deve sostenere ancora oggi il nostro comune impegno nell’azione di vigilanza e di contrasto alla criminalità, che deve rafforzarsi nel dovere di non lasciare mai soli di fronte all’aggressività mafiosa gli amministratori locali, i magistrati, gli agenti delle forze dell’ordine e tutti quei cittadini che, con il loro impegno quotidiano, garantiscono il ciclo virtuoso della legalità”. Lo ha detto nell’Aula della Camera il presidente Gianfranco Fini ricordando la strage in cui, il 30 aprile 1982, il segretario regionale del Pci venne ucciso dalla mafia a Palermo con il suo autista, Rosario Di Salvo.

“Di Pio La Torre – ha detto Fini in Aula, ascoltato dalle tribune anche dalla vedova e dai figli di La Torre – occorre anche ricordare il suo forte impegno parlamentare, specie nella commissione Antimafia. Nel suo insegnamento c’è ancora oggi la consapevolezza che la violenza e l’arretratezza sociale si combattono vittoriosamente solo con la pratica quotidiana della legalità e promuovendo, attraverso lo sviluppo economico, l’elevazione morale e materiale delle persone”.

Secondo Fini, “il sacrificio di La Torre e di tutti coloro che si sono immolati nella lotta alla mafia deve essere riconosciuto e rispettato nel tempo da tutte le generazioni”. Per questo oggi a Montecitorio, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, viene scoperta una targa nell’ingresso principale.

“Per tenere viva, nel nome di La Torre, nella memoria collettiva – ha ribadito Fini – la consapevolezza del valore e del significato del sacrificio di tutte le vittime della mafia e confermare pubblicamente l’impegno del Parlamento contro ogni forma di criminalità organizzata”.

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