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PROCESSO ADDIOPIZZO, Dda chiede 524 anni carcere




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30 aprile 2009
Palermo.
La Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha chiesto cinquanta  condanne, a pene comprese tra gli otto mesi di carcere per i commercianti …


… che non ammisero il pizzo, fino ai 16 e ai 24 per i boss. Nel complesso le richieste del processo Addiopizzo ammontano a oltre mezzo secolo di carcere, esattamente 524 anni. Sei i commercianti coinvolti, 44 i presunti estorsori del racket, capi, picciotti o mandanti. Il processo è in corso col rito abbreviato davanti al giudice dell’udienza preliminare Vittorio Anania. La requisitoria è stata tenuta dai pm Marcello Viola, Francesco Del Bene, Annamaria Picozzi e Gaetano Paci, coordinati dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia. Nel giudizio sono prese in considerazione le estorsioni messe a segno dal clan capeggiato dai boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, dal 2000 in poi. Le pene più alte sono state proposte per Antonino Mancuso (24 anni) e per il boss Salvatore Genova (16 anni).

ANSA

MAFIA: ADDIOPIZZO; COMMERCIANTI ‘OMERTOSI’,DDA CHIEDE 8 MESI

Palermo. Otto mesi di reclusione per gli imprenditori che non hanno ammesso di avere pagato il pizzo sono stati chiesti dalla Dda di Palermo al processo Addiopizzo che vede imputati, oltre a sei commercianti, 44 presunti estorsori del racket, capi, picciotti o mandanti. Gli imprenditori a giudizio sono Salvatore Genovese, Vincenzo Cintura, Carlo Alberto Adile, Salvatore Ariolo, Giampiero Specchiarello, Salvatore Ariolo e Giuseppe Giammona. Sono state chieste condanne molto pesanti per coloro che, nell’indagine Addiopizzo, sono accusati di avere partecipato al maggiore numero di estorsioni o che hanno coordinato l’associazione criminale: Antonino Mancuso, per il quale sono stati chiesti 24 anni, sarebbe stato esattore nei confronti di numerosissimi commercianti, così come Domenico Serio, Andrea Gioé, Salvatore Di Maio e Michele Catalano, per i quali sono stati proposti vent’anni ciascuno. Fra le pene più alte anche i 18 anni chiesti per Giancarlo Seidita e Domenico Ciaramitaro. Dodici anni è invece la pena che l’accusa ha proposto al gup Vittorio Anania per Calogero Lo Piccolo, figlio di Salvatore e fratello di Sandro, subentrato ai prossimi congiunti dopo il loro arresto. Nel calcolo delle pene conta anche lo sconto di un terzo, previsto per il rito abbreviato. Senza la riduzione, dunque, i pm avrebbero proposto ancora di più: circa 750 anni di carcere. Invece si sono limitati, nel complesso, a oltre mezzo millennio.

ANSA

FONTE:

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/15416/48/


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