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CEMENTO E SANGUE, DUPLICE OMICIDIO NEL NAPOLETANO

Napoli, 10.06.2009 | di Peppe Ruggiero

 Uno, due, dieci colpi di Kalashinikov. Ore 17 di lunedi’ 8 giugno , Casalnuovo, periferia di Napoli, altro duplice omicidio di camorra. Colpi di cemento armato. Abusivo. Casalnuovo, periferia di Napoli, rimbalzato alle cronache di tutto il mondo per la scoperta nel gennaio 2007 di un intero quartiere abusivo. A pochi metri dal cemento abusivo, scorso vengono raggiunti da raffiche di Kalashinikov, mentre sorseggiano un aperitivo fuori al bar,  il boss Pasquale Iorio Raccioppoli, detto “o curto” e suo cugino Crescenzo Raccioppoli, incensurato.

Pasquale Iorio Raccioppoli è un uomo di primo piano della camorra che conta. Era solito spostarsi in una Nissan Terrano completamente blindata. In passato ha avuto collegamenti con il clan Alfieri e di recente si era ritagliato uno spazio tutto suo, in una area dove gli interessi sono gestiti dal clan Veneruso. Ma “o curto” è anche il cognato di Domenico Pelliccia, costruttore, principale artefice del sacco edilizio abusivo a Casalnuovo.
Settantasette palazzi abusivi, per un totale di circa 450 appartamenti. Tutto realizzato senza autorizzazione. Un impasto di cemento e complicità tra clan della camorra, uffici tecnici e costruttori. Prima che scoppiasse lo scandalo, furono rubate dall’ufficio comunale pratiche di condono edilizio. Tra queste, molto probabilmente, anche quelle riguardanti la falsa sanatoria degli appartamenti del quartiere abusivo.  A distanza di due anni sono stati effettuate 48 demolizioni su 72 previste. La pista seguita dagli inquirenti è quella legata all’abusivismo edilizio, in particolar modo sulla realizzazione dell’intero quartiere abusivo.
Secondo l’inchiesta del luglio scorso, ad opera della  dalla Dda si presume che il clan Veneruso abbia investito tanti soldi nella realizzazione del complesso abusivo. E mai recuperati. E li pretendeva proprio dal Pelliccia. L’unico, insieme al cognato boss a guadagnarci nell’affare della cemento connection. Lo stesso Pelliccia fu sequestrato, minacciato e picchiato davanti alla moglie ed ai suoi due bambini. I suoi sequestratori furono individuati e successivamente arrestati. Tutto fa pensare che una volta scoperta e fallita la speculazione edilizia, il clan non è riuscito più a recuperare i soldi investiti. Gli inquirenti presumono che l’omicidio di Pasquale Iorio Racciopoli, e’ la vendetta per lo sgarro e l’affare fallito. Sfidare il clan vincente sui soldi è come giocare con il fuoco. In questo caso con il fuoco dei Kalashinov. Nel frattempo presso il Tribunale di Nola va avanti il processo per la realizzazione del quartiere abusivo.
Il prossimo 19 giugno si conclude l’esame delle parti civile, in attesa dell’udienza successiva dove potrebbe essere chiamato a deporre proprio il costruttore fuorilegge Domenico Pelliccia. Parole importanti davanti ad uno scenario nuovo. Insanguinato da cemento e soldi. E con la camorra protagonista. Siamo sempre in terra di gomorra.

Tratto da Liberainformazione


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