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INTERESSI PARTICOLARTI E INTERESSI COLLETTIVI A MONCALIERI

I RAGAZZI DI MONCALIERI HANNO DECISO DI NON STARE A GUARDARE MA DI VIVERE LA LORO CITTÀ E DI CONTROLLARE I LORO RAPPRESENTANTI.

Ecco il loro comunicato.

«La virtù politica è una rinuncia a se stessi, ciò che è sempre molto faticoso da sopportare. Questa virtù consiste nella preferenza continua dell’interesse pubblico agli interessi propri». Montesquieu

Se questa è la definizione di virtù politica il consiglio comunale di Moncalieri è ciò che di più lontano c’è dall’essere virtuoso.

La vita sociale della nostra città è stata paralizzata da una classe politica che ha pensato a litigare per soddisfare i propri interessi personali, di partito, di conservazione del potere e dei soliti cari vecchi amici, facendone pagare le conseguenze ai cittadini.

Si è preferito trattare e accordarsi nelle stanze segrete del palazzo comunale o seduti al tavolino di un bar per poi mandare in scena nell’aula consiliare spettacoli degni del peggior Bagaglino.

Abbiamo assistito a scenette patetiche, contrasti fasulli montati ad arte da una parte e dall’altra, e ci siamo indignati!

Mentre altri pensano a costruire nuovi edifici, anche noi mettiamo il caschetto in testa e iniziamo i lavori in corso.

Pretendiamo trasparenza e lavoreremo per ottenerla!

Non abbiamo chiesto il favore ad un amico, non abbiamo fatto pressione sul controllore, non ci siamo fatti sequestrare nessuna area. Proviamo solo a costruire vera Democrazia!

Presidio di Libera “Peppino Impastato”


Perchè questa decisione? Vi riportiamo un articolo che descrive la situazione di Moncalieri.

Nel frattempo vi informiamo che stasera ci sarà il ritrovo alle 19 in via principessa clotilde 10 a Moncalieri per costruire la Democrazia.


Repubblica 14 giugno

NOEMI? Ma per piacere. Si sono inventati anche una storia di notti bollenti per colpire l’ assessore Gallo, che di nome fa Noemi e di questi tempi non è facile. Ma la vera sostanza dell’ incredibile vicenda di Moncalieri è nelle betoniere che in collina e in pianura lavorano a ciclo continuo. LA SOSTANZA è nel futuro di 9 progetti di sistemazione urbana che tolgono il sonno al compagnia dei soliti noti, abituati per decenni a fare il bello e il cattivo tempo negli appalti, nelle progettazioni e nelle scelte pubbliche. Così il sindaco, Angelo Ferrero, ha ormai i giorni contati. In senso politico, naturalmente, anche se il clima da mesi è quello delle lettere anonime, dei proiettili inviati per postae delle gomme tagliate ai collaboratori. La data della caduta è già scritta: il 22 giugno, quando un’ alleanza di consiglieri di maggioranza e opposizione (7 del Pd su 11, compreso il capogruppo) approverà la mozione di sfiducia che caccia il primo cittadino come un intruso e apre la strada al commissario. Ma già domani sera, quando si dovrebbe approvare il bilancio, la giunta Ferrero potrebbe arrivare al capolinea. La cava. La luna di miele all’ interno della maggioranza di Moncalieri dura pochi mesi dopo l’ elezione della giunta Ferrero, a maggio del 2007. Già a dicembre dello stesso anno scoppia la prima grana che mette in allarme i soliti noti. La Forestale decide il sequestro di una montagna di terra nella cava della famiglia Spagnuolo, legata a Vincenzo Quattrocchi, esponente del Pd, ex sindaco dal ‘ 91 al ‘ 93 e oggi assessore ai lavori pubblici che «per ragioni di opportunità» preferisce lasciare i lavori della giunta quando si parla della vicenda. Il dirigente dell’ assessorato all’ urbanistica decide di sequestrare l’ attività della famiglia Spagnuolo (insediataa Moncalieri dai tempi dell’ appalto sul teleriscaldamento affidato dalla giunta Quattrocchi) perché non in regola con le autorizzazioni. Francesco Fiumara, oggi esponente dei Moderati e presidente del Consiglio comunale, avvicina l’ assessore Gallo: «Signora, non è il caso di fare gli amministratori sceriffi». A sollecitare una soluzione amichevole della vicenda ci sono anche l’ assessore alle attività produttive Rocco Cuzzilla, un personaggio molto noto (la moglie è titolare del «Caffè città» sulla piazza del municipio) e il consigliere comunale dei Moderati Abelio Viscomio, anch’ egli di professione cavatore. Sei mesi fa è stato disposto il dissequestro della cava. Arrivano i nostri. A maggio 2008 la pattuglia dei soliti noti si rafforza in giunta. Entra infatti Renato Volontà, asso pigliatutto dei progettisti moncalieresi, un signore che ha firmato 260 progettazioni in cinque anni, una media di una alla settimana. A dispetto del cognome, Volontà è politicamente volubile: nel precedente consiglio comunale era sui banchi di Forza Italia, oggi sta nella giunta di centrosinistra. Ha la delega è al patrimonio. Lo scandalo. Il 24 novembre 2008 Noemi Gallo affida al Politecnico di Torino l’ incarico di elaborare «un quadro conoscitivo sulla situazione locale e sulle dinamiche in atto nel Comune di Moncalieri per l’ elaborazione del nuovo Piano regolatore». Uno studio, nulla più, che fa infuriare i Moderatie una buona fetta del Pd, timorosi che l’ autorevole lavoro dell’ ateneo possa mettere i bastoni tra le ruote ai costruttori. Fiumara e Quattrocchi parlano di «mancanza di fiducia nei confronti del Consiglio da parte dell’ assessore». Parte la guerra a Gallo. Con il passare dei mesi il clima si fa pesantissimo e sfocia nella mozione di sfiducia a Ferrero firmata da 7 consiglieri del Pd, dai Moderati e dall’ opposizione, incredula di fronte a tanta manna. La lettera di rinuncia all’ incarico datata 3 aprile 2009 e firmata dalla professoressa Agata Spaziante, direttore del «Dipartimento interateneo» del Politecnico, illustra bene il clima: «È nostra intenzione lavorare con i nostri committenti in un clima di fattiva collaborazione, che non sembra potersi determinare nel caso di questo contratto, divenuto oggetto di polemiche politiche interne al Comune». Le aree contese. La partita si gioca su9 aree. Tre fanno parte del Programma casa della Regione. Sono l’ area Firsat, vicino alle Fonderie Limone, di proprietà in parte di Alberto Bertone (Acqua Sant’ Anna) e, in parte di Franco Costruzioni. Le altre due aree sono la «ex Dea» e la «Tagliaferro». Quest’ ultima è in parte di proprietà della famiglia Ligresti. Sulle tre aree i progetti vanno per le lunghe. Sulla Firsat c’ è un insediamento abusivo di nomadi che potrebbe essere eliminato con la realizzazione di un campo attrezzato. Ipotesi, quest’ ultima, fortemente avversata da una parte della stessa maggioranza. Si va per le lunghe anche su un quarto progetto, il piano particolareggiato del quartiere Santa Maria, bacino elettorale di Modesto Pucci, 73 anni, una vita da vicesindaco. Sembra essersi sbloccata invece la situazione in località Maiole, sulla collina, dove una parte dei proprietari dei terreni si sono oppostia lungo alla realizzazione del progetto urbanistico. Negli ultimi mesi invece gran parte degli appezzamenti sono stati acquistati da Parisi Costruzioni che avrebbe dato il via libera al piano. Un capitolo imbarazzante è quello della costruzione della piscina comunale delle Pleiadi. Decisa dall’ amministrazione precedente, dall’ allora assessore allo sport Cuzzilla, la gara fu vinta dalla società di Michele Mallamace. Per far partire i lavori quest’ ultimo ottenne una fideiussione dalle banche garantita dal comune. Oggi la società di Mallamace è fallita e l’ amministrazione ha dovuto pagare oltre un milione agli istituti di credito. Il braccio di ferro. Lo scontro culmina sul progetto di trasformazione dell’ area Pozzo-GrosMonti, proposto da Alberto Bertone e altri imprenditori. Un progetto da 100 alloggi che, insieme ai precedenti, esaurirebbe tutte le possibilità di costruzione a Moncalieri togliendo al vecchio partito della betoniera ogni ulteriore possibilità di lavoro. Sull’ area Pozzo lo scontro è aspro. La minoranza si allea con una parte della maggioranza e fa nascere una commissione d’ inchiesta sul progetto insinuando che uno dei professionisti che lo hanno firmato sia lo stesso che avrebbe avuto l’ incarico di realizzare gli studi preparatori del piano regolatore. È il paradosso finale: il partito della betoniera accusa il sindaco di conflitto di interessi. Domani, o forse lunedì prossimo, la parola fine. – PAOLO GRISERI

Per saperne di più basta andare nell’archivio dei quotidiani o contattare il Presidio di Libera di Moncalieri.


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