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FESTA NAZIONALE DI LIBERA – FIRENZE – 21/27 LUGLIO

Si e’ conclusa il 26 luglio a Scandicci, la prima festa nazionale di Libera. Sei giorni di incontri, dibattiti, riflessioni, musica, teatro con oltre 300 giovani provenienti da tutta Italia e familiari delle vittime di mafie. Un grande un’ agorà dove si è raccontato un paese che quotidianamente combatte e si impegna nella lotta alle mafie e alla corruzione. Una festa della speranza e della responsabilità per costruire un altro pezzo di strada del lungo cammino contro tutte le mafie, denunciando gli affari criminali e toccando con mano i comportamenti virtuosi, le buone pratiche, la politica e l’etica.

Erice, sindaco: “No ai gadget pro mafia” La rivolta dei commercianti

I volti cinematografici del “padrino”, lupare e coppole, i modi di dire della mafia, stampati su magliette rigorosamente scure. O ancora le statuette di panciuti “burgisi” (gli uomini d’onore di un tempo, ndr) in abiti di velluto e fucile in spalla. Ecco i souvenir che si possono vedere e acquistare in tanti piccoli negozi della Sicilia. Come a Erice, storico borgo del trapanese dove i commercianti sono convinti che si tratti di “articoli innocui” non dalla parte della mafia, ma che anzi renderebbero ridicoli i “picciotti” ed i “boss”.

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PARMA, 11 arresti per tangenti

Prima il risveglio sotto la bufera: 11 arresti per tangenti, primo della lista il comandante dei vigili urbani, tutti uomini fidati del sindaco Pietro Vignali. Nel pomeriggio la bufera che si è trasformata in un tornado: la gente è scesa in piazza, prima 200 persone, poi almeno cinquecento, per chiedere le dimissioni del sindaco Vignali, tra urla, cariche della polizia e lancio di monetine come non si vedeva dai tempi di Bettino Craxi all’Hotel Raphael. Il tutto sotto quel cielo apparentemente sereno e ovattato che è Parma.

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In Brianza il primo centro di alta formazione antimafia

Via Di Vittorio 2, Cermenate, provincia di Como. Quello che fu l’indirizzo di un boss della ‘ndrangheta diventerà la sede del primo centro europeo di alta formazione antimafia. Sabato 7 maggio il sindaco Mauro Roncoroni riceverà simbolicamente le chiavi della villetta confiscata: il primo passo di un percorso di impegno civile contro le cosche e i loro affari sporchi.

La storia inizia un anno fa, quando la strada di Roncoroni incrocia quella del Progetto San Francesco, il programma di legalità avviato tra Lombardia e Sicilia dai sindacati FilcaFiba Cisl(lavoratori edili e bancari), in collaborazione con il sindacato di polizia Siulp.

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'Ndrangheta a Torino, 142 arresti nell’operazione Minotauro

Dentro il labirinto in cui Dedalo ha rinchiuso la bestia, così 1300 poliziotti come un moderno Teseo hanno tagliato la testa al toro. “Minotauro” è il nome di un vasta operazione di polizia coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino che ha portato a 142 arresti a Torino e in altre province, come Milano, Modena e Reggio Calabria. Arresti di ‘ndrangheta. Il capoluogo torinese sembra essere l’epicentro dell’operazione che ha visto impegati anche cento uomini dello Scico, corpo speciale delle Fiamme gialle, che hanno sequestrato beni per 70 milioni di euro: 127 tra ville, appartamenti e terreni situlati a Torino e provincia, in altre zone del Piemonte, Lombardia, Liguria e Calabria. Cautelate anche 10 aziende, più di 200 conti correnti e diverse cassette di sicurezza.

Non si sa ancora nulla sull’identità delle persone aggiunte dagli ordini di custodia cautelare. Le accuse vanno dall’associazione di tipo mafioso, al traffico di sostanze stupefacenti, al porto e detenzione illegale di armi, al trasferimento fraudolento di valori, all’ usura e all’estorsione.

da Narcomafie dell’ 08/06/2011

link:  http://www.narcomafie.it/2011/06/08/ndrangheta-a-torino-142-arresti-nelloperazione-minotauro/

Napoli, il gioco sporco del governo sui rifiuti: rischio stato di emergenza

Servono “ulteriori approfondimenti”, così il governo liquida l’ennesima emergenza rifiuti a Napoli e in Campania. Il decreto per consentire il trasferimento della monnezza fuori regione neppure ieri è stato approvato, troppe le resistenze della Lega e delle regioni del Nord, troppo debole la schiera dei parlamentari campani del Pdl, ininfluenti gli appelli del governatore della Regione Stefano Caldoro e dei presidenti delle Province, tutti del partito di Berlusconi. Ed è proprio al Presidente del Consiglio che in serata arriva una telefonata di Luigi de Magistris. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma anche gli altri, il governo, la regione e la provincia, devono muoversi, è la sostanza del colloquio.

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REFERENDUM, ECCO ORA CHE COSA CAMBIA

E adesso che i referendum sono passati, cosa cambia davvero? Le reazioni a catena dei quattro sì anticipano qualcosa di nuovo sul futuro dell’Italia. E del governo: a partire dal suo primo ministro.

Non c’è più il legittimo impedimento

“Qui a Milano vogliono fare quattro processi contemporaneamente. Ma dovranno adeguarsi un po’ anche loro alle esigenze del premier. E soprattutto della difesa”. Come ogni lunedì, giorno fissato per le udienze dei processi milanesi a carico di Berlusconi, ieri Niccolò Ghedini era in aula. Stakanovista, persino erculeo nel gestire tutti i filoni di difesa, deve anche pensare a fare il deputato. E adesso, senza legittimo impedimento, cosa cambierà? “Niente – cantilena Ghedini –, con la corte continueremo a comportarci secondo il principio della leale collaborazione suggerito dalla Consulta”.

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LA SPAGNA ALLE URNE SOTTO LA PRESSIONE DEL MOVIMENTO "DEMOCRACIA REAL YA"

“Da oggi chiamateci pure 22-M, perchè il movimento rinnova la lotta!” dicono dal microfono dellaPuerta del Sol di Madrid mentre annunciano una nuova settimana di occupazione. La protesta nel nome di una “Democracia Real Ya”, iniziata dopo la manifestazione dello scorso 15-M, non recede. Anzi, è proprio dal cuore della Spagna che arriva la conferma di quello che si respirava da giorni: “Sentiamo la responsabilità di andare avanti – dice Raul, madrileno e padre di 2 bimbi – ed ottenere qualcosa per questi ragazzi. Altrimenti tutta l’energia che abbiamo investito non è servita a nulla”.

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Sciopero generale, adesione alta ai cortei della Cgil. Scontri a Torino tra manifestanti e Polizia

Si manifesta in tutta Italia per lo sciopero generale indetto dalla Cgil quattro mesi fa. Il primo per Susanna Camusso alla guida del sindacato di Corso Italia da meno di un anno e il quarto sotto il governo Berlusconi. Tanti cortei in diverse regioni italiane, locali regionali e territoriali perché spiegano gli organizzatori della Cgil: “La crisi è ovunque anche nelle piccole realtà del Paese”. Sembra dunque una scelta voluta, quella di non convogliare, come al solito, la protesta tutta a Roma che per l’occasione è stata comunque invasa da decine di migliaia di manifestanti e semiparalizzata a causa del blocco dei mezzi pubblici.

MANIFESTAZIONE IN MEMORIA DEL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PIETRO SCAGLIONE

Quaranta anni fa l’omicidio del procuratore Pietro Scaglione e dell’agente di custodia Antonio Lorusso. Le due vittime saranno commemorate da magistrati, associazioni e avvocati.
Il 5 maggio del 1971, a Palermo, fu ucciso il Procuratore capo della Repubblica Pietro Scaglione, definito – in sede giurisdizionale penale – <<un magistrato integerrimo, dotato di eccezionali capacità professionali e di assoluta onestà morale, persecutore spietato della mafia>>.
Giovedì 5 maggio 2011, ricorrerà il quarantesimo anniversario dell’efferato omicidio del Procuratore Scaglione e dell’agente di custodia Antonio Lorusso, che saranno ricordati dai familiari, dai magistrati, dall’associazione “Muovi Palermo” e dagli avvocati.
Alle ore 10.30 del 5 maggio, nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Palermo, Scaglione sarà commemorato dal Presidente della Corte di Appello, Vincenzo Oliveri, dal Procuratore generale Luigi Croce, dal Procuratore capo della Repubblica Francesco Messineo, dal Presidente della Giunta Distrettuale dell’ANM, Antonino Di Matteo e dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Palermo, Enrico Sanseverino.  Alle ore 12.15, “nel ricordo del Procuratore della Repubblica Pietro Scaglione”, il movimento “Muovi Palermo” presenterà il progetto “Frammenti di memoria condivisa”, con il patrocinio del CSM, dell’ANM, dell’Ordine degli Avvocati e dell’Ordine degli Architetti. Alle ore 15.30, sempre nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia e “in  memoria di Pietro Scaglione”, si svolgerà un seminario di studi sul tema “La lettura dei rendiconti e dei bilanci societari”.

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